Mongolia, avventura slow
Agosto in tenda? Si ma con Viaggigiovani.it si chiama ger e si sposta tra il deserto del Gobi e i monasteri di Ulaanbataar
Terra di grandi spazi e grandi storie, che affascina per la sua lontananza dai ritmi cui siamo abituati e che riserva emozioni senza fine: la Mongolia è una meta da scoprire. Una delle sue caratteristiche è proprio la dimensione slow del vivere, e anche l’avventura si adegua ai tempi delle popolazioni nomadi: per una notte ci si sposta infatti dormendo, come i locali, nelle tipiche tende chiamate ger. Ma vediamo insieme la TOP 5 delle esperienze da non perdere nella terra di Gengis Khan.
1 AVVENTURA
Dormire in una tipica tenda ger
In Mongolia circa la metà della popolazione continua a vivere nelle abitazioni tradizionali, le tende yurta (ger in mongolo). Sono grandi ambienti, pensati per ospitare un’intera famiglia, e si possono assemblare in tempi relativamente rapidi (quasi come una canadese!). Il rispetto della casa e delle tradizioni impone un rigido protocollo di comportamento: ad esempio mai calpestare lo stipite né appoggiarsi ai pali di sostegno, entrambi gesti di pessimo auspicio, e prima di uscire percorrere un giro in senso orario attorno alla stufa posta al centro della tenda. Parte dell’esperienza nomade contempla anche una giornata con i mongoli cavalcando nel deserto di sabbia.
2 STORIA
Visitare la mitica Karakorum, la capitale di Gengis Khan
Libri di avventure, nei quali la storia si mischia con la leggenda, accompagnano le gesta del condottiero mongolo Gengis Khan, che proprio a Karakorum stabilì la capitale dell’impero mongolo intorno alla metà del 1200, che fu poi spostata a Pechino. Del periodo di massimo splendore la città conserva il museo e il monastero di Erdene Zuu Khiid.
3 CONTEMPORANEITÀ
Passeggiare per UlaanBataar
La capitale della Mongolia è una città senza uguali, che riunisce in sé spazi moderni e antichi templi, clima freddo e calda accoglienza e vivacità. UB, per gli amici, riserva sorprese ad ogni angolo, scorci incredibili e palazzi maestosi. Situata a 1350 metri di altitudine, è circondata da un paesaggio incredibile e pare una nave in mezzo all’oceano di una natura che resta la protagonista assoluta del Paese.
4 RELAX
Fare un bagno nelle calde sorgenti di Tsenkher
E tra vulcani e montagne non possono mancare le fonti termali: vicino alla cittadina di Tsetserleg, verde tanto che il suo nome significa giardino, si trovano le sorgenti sulfuree di Tsenkher. L’acqua esce dal sottosuolo 80°C ed è estremamente piacevole tuffarsi nelle vasche all’aperto, dalle quali si può ammirare, restando al caldo, il panorama sterminato della fredda steppa mongola.
5 FELICITÀ
Connettersi al divino al monastero di Amarbayasgalant
La spiritualità connota ogni momento della vita mongola, la congenita precarietà di un popolo nomade porta a legarsi ai tempi della natura e ad affidarsi alla benevolenza del Superiore. Quello di Amarbayasgalant è considerato uno dei monasteri più belli del Paese, ed è il più antico. Fu eretto nel 1737 ed è noto come il “monastero della tranquilla felicità”. Situato nella regione Selenge del Nord, è circondato da un panorama suggestivo che sembra mutare con la luce e la direzione del vento. Dai tetti del monastero si gode uno splendido panorama sull’intera vallata, che appare interminabile.
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